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Lunedì, 13 Febbraio 2017 16:53

Una delegazione dell'Istituto Haruv di Gerusalemme in visita al Centro di Ostuni

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Martedì 7 febbraio, l’Equipe dell’Unità Operativa “Sindrome da Maltrattamento” del Centro di Ostuni ha ospitato una delegazione di professionisti e studiosi israeliani dell’Istituto Haruv di Gerusalemme per illustrare il servizio svolto a favore dei bambini con elevato rischio psicopatologico e importanti disturbi del comportamento, in seguito a sospette o accertate violenze, maltrattamenti fisici e/o psicologici.

L'Istituto Haruv di Gerusalemme, infatti, in collaborazione con la Fondazione "Emanuela Zancan" di Padova e l'APS "Carmela Giordano" di Bari, ha avviato un progetto di scambio dal titolo “Imparare per fare e per innovare i servizi di tutela minori nell’area mediterranea” tra Italia, Libano, Albania e Turchia. Lo scopo è incrementare la collaborazione tra centri di studio, università, enti pubblici e organizzazioni non governative per condividere le conoscenze e le competenze in materia di sviluppo di servizi e politiche per i bambini maltrattati e vittime di violenza.
Lo scorso anno una delegazione italiana si è recata a Gerusalemme, quest’anno la delegazione israeliana sta visitando i vari Centri e le Istituzioni pugliesi, ritenuti significativi ed eccellenti per i servizi svolti in tale ambito, accompagnata da alcune Assistenti sociali dell’Associazione "Carmela Giordano" di Bari.
Grazie a questi scambi, professionisti e caregiver che lavorano con bambini maltrattati e vittime di abuso e le loro famiglie potranno migliorare le proprie competenze, sviluppare progetti di ricerca comuni e dare vita a Linee Guida di intervento sulla violenza e maltrattamento per i Paesi del bacino del Mediterraneo.
Il gruppo di 20 persone è stato accolto dalla Dr.ssa Bacco Maria Grazia ed accompagnato da tre collaboratori in una breve visita alla struttura nei suoi vari servizi di Riabilitazione ma si è soffermato in particolare sul Servizio svolto dalla Unità Sindrome da Maltrattamento, oggetto del loro interesse. Il confronto è stato interessante poiché il sistema di protezione dell’infanzia messo in atto nei due Stati coinvolti è molto diverso. In Italia la legislazione tutela e ricerca il “preminente interesse del minore”, in Israele l’interesse del minore è ritenuto non svincolabile e fondamentalmente esercitabile dal “sistema famigliare d’origine”.
Complesso pertanto l’intervento di tutela in quanto è culturalmente distante il concetto di sospensione della potestà genitoriale in vista di una valutazione sulle effettive risorse, capacità ed adeguatezza.
Di grande interesse è apparso il protocollo utilizzato dal Centro per la diagnosi sul danno riportato dal minore e l’assessment di valutazione delle capacità genitoriali, l’osservazione della relazione, delle capacità di attaccamento e la prognosi di recuperabilità del sistema famigliare di riferimento.
L’Equipe Israeliana spera di poter continuare lo scambio tecnico ed eventualmente attivare collaborazioni per eventuali ricerche.

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Flavio Concil

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